Mamme senza pausa
Pronti?.....partenza.........via???
All'inizio della stagione per tutte le mamme inizia il periodo di grande stress....organizzazine scuola, asilo, doposcuola, orari ma quello che implica più energia è la programmazione delle attività dei nostri figi!!!!
Un susseguirsi di attività che vanno dalla musica alla danza, dall'atletica al nuoto, dalla recitazione al canto, dall'equitazione ala pole dance.......e chi più' ne metta....
Facciamo tutte un respiro e proviamo insieme solo a riflettere su tutto ciò':
Da parte mia che lavoro da trent'anni con i bambini trovo che il bambino e i suoi stimoli sono cambiati completamente; da qui non saprei dire se in meglio o in peggio, di certo vedo delle trasformazioni che a volte mi lasciano un po perplessa.
Un tempo non si avevano tante possibilità sia economiche che di tempo per poter praticare tanti sport e quindi si finiva con fare il corso di.........sotto casa o l'altro dove andava l'amichetto.
Oggi assistiamo ad un vero e proprio assalto a tutte le varie attività che piacciono a noi o ai nostri figli immergendoli in un calderone di sport che a mio avviso non portano a quel momento di "non far niente" molto importante per i ragazzi per accomodare quello che si sta assimilando ...no non c'è pausa ...e neanche per noi genitori che dobbiamo correre a destra e a manca per portare un figlio poi l'altro in posti diversi con orari da incastrare con il proprio lavoro e quello del papà se ne ha la possibilità.
Tante attività, tanto sport e poi (io personalmente) trovo bambini che non sanno fare una capriola non sanno arrampicarsi o fare un gesto motorio di base se non spiegato e sostenuto, cosa che negli anni passati avveniva in automatico.
La difficoltà ad interagire in un gruppo a livello emotivo, di essere empatici sostenendo l'altro senza dover essere per forza il migliore o il numero uno.....
Ai tempi si giocava nei cortili scorticandosi le ginocchia, ci si arrampicava ovunque fosse possibile con la banda di amici/che si escogitavano giochi o maccarelle, sgridati magari dal vicino o da un conoscente, dai genitori a volte volava qualche ciabatta; si sperimentava; si sperimentava il nostro corpo le nostre capacità fisiche ma anche relazionali .... i nostri limiti e quelli che venivano imposti dai nostri genitori, ci si costruiva una propria identità, vissuta nostra, una nostra sicurezza di quello che siamo o che saremmo voluti diventare.
capisco i nuovi stimoli, anche mediatici ma trovo noi genitori forse troppo pressanti nella vita dei nostri figli; come capire quanto sia portato nostro figlio per una attività? non lo capiremo mai se non lo osserviamo e non gli diamo il tempo di far emergere in lui le sue qualità vere e non quelle che vorremmo noi.
Questa riflessione la faccio per il bene di tutti noi indipendentemente dall'attività che svolgo io o da quella di un mio collega che insegna altro...prendiamo e diamo tempo ai ragazzi di seguire uno o due percorsi formativi all'anno e pi se quella non è la strada o si vuole provare altro lo faremo nell'anno a seguire.
Altra cosa che mi permetto di dire è:
parlate con gli insegnanti e guardate la passione che mettono nella loro l'attività e quanto credono nei vostri figli senza pensare al Dio denaro ma al talento vero che hanno davanti.
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